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pubblicato il 04 / 06 / 2024

Formula1, GP Canada 2024: Pirelli sceglie C3, C4, C5 per affrontare il nuovo asfalto di Montreal

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La F1 si sposta in Nord America, per affrontare il GP del Canada Pirelli ha scelto il tris di gomme più morbido della gamma 2024: C3 come Hard, C4 come Medium e C5 come Soft.

Una delle novità di quest’anno sarà l’asfalto, completamente rifatto così come sono stati sostituiti i cordoli. Sulla carta, le caratteristiche di bassa rugosità e, quindi, aderenza ridotta dovrebbero essere state mantenute e la prima controprova la si avrà dalle misurazioni che i tecnici Pirelli effettueranno mercoledì. Bisogna tenere presente che la pista è solitamente usata soltanto dai montrealesi per delle passeggiate a piedi o in bicicletta; quindi, ogni anno i tempi sul giro si abbassano in maniera molto significativa man mano che le F1 girano.

È inoltre possibile che, soprattutto il venerdì, il graining possa manifestarsi, in particolare sui composti più morbidi. Le forze laterali esercitate sui pneumatici sono molto limitate mentre sono più rilevanti quelle longitudinali ma, in assoluto, Montreal è uno degli appuntamenti più gentili con i pneumatici di tutta la stagione.

Lunga 4,361 chilometri e intitolata alla memoria di Gilles Villeneuve, la pista è composta da sei curve a sinistra e otto a destra ed è fra quelle con la velocità media più bassa di tutta la stagione. Stabilità in frenata e trazione in uscita dalle chicane e dalle curve più lente – c’è anche un tornante da affrontare prima di un rettilineo lunghissimo – sono fondamentali per essere competitivi, così come l’agilità nei cambi di direzione.

A Montreal i sorpassi sono possibili, soprattutto in fondo al rettilineo che porta all’ultima chicane, alla cui uscita c’è quel Muro dei Campioni che ha assunto questa denominazione dopo che, nell’edizione1999, tre campioni del mondo – Damon Hill, Michael Schumacher e Jacques Villeneuve – terminarono la loro corsa schiantandosi contro le barriere di protezione.

A Montreal il tempo sul giro in qualifica lo si ottiene limando ogni spazio possibile nei passaggi vicino alle barriere di protezione e nei passaggi sui cordoli, quindi un altro fattore rilevante è la fiducia dei piloti che si riacquista giro dopo giro. Ogni errore ovviamente si può pagare a caro prezzo, ancor di più quest’anno visto che in uno dei punti dove era più facile finire fuori pista – la chicane fra la curva 4 e la 5 – la via di fuga ora è in erba mentre prima era in asfalto.

L’edizione 2023 ha visto protagoniste tutte le mescole da asciutto, con un mix di strategie fra piloti che hanno scelto il doppio pit-stop (come i tre sul podio) e chi invece ha puntato sulla sosta singola, cercando di allungare il più possibile il primo stint. Va infatti considerato che la comparsa della safety-car è molto frequente e che quindi una prima parte di gara più lunga offre maggiori possibilità di minimizzare il tempo perso per il cambio gomme

Un’altra incognita tradizionale dell’appuntamento nel Québec è legata alle condizioni meteorologiche, molto mutevoli anche all’inizio del mese di giugno. Non soltanto si può passare da giornate di pioggia fredde e ventose e ad altre assolate e calde ma anche nell’arco dello stesso giorno ci possono essere escursioni termiche importanti.

Il Gran Premio del Canada è parte della massima competizione automobilistica dal 1967 ed è stato ospitato su tre tracciati diversi. Oltre all’attuale, si è infatti corso otto volte a Mosport, in Ontario, e due a Mont-Tremblant, poco meno di 150 chilometri a nord di Montreal, sempre in Québec. In totale sono state 52 le edizioni disputate e due piloti – Michael Schumacher e Lewis Hamilton – si dividono il primato di successi con sette vittorie a testa e anche delle pole position (sei ciascuno). Fra i costruttori, la McLaren è regina di vittorie (13) e di pole (11) mentre la Ferrari primeggia come piazzamenti sul podio (37).

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