La Guardia di Finanza ha annunciato ieri l’esito di un’indagine relativa ad una colossale truffa sulla vendita online delle gomme.
Gli affari sensazionali devono sempre mettere in guardia: se online trovo delle gomme che costano attorno al 20% in meno rispetto ad altri siti noti o al negozio del gommista sotto casa, è probabile che ci sia il trucco. Anzi, la frode.
E’ quello che hanno pensato due normali cittadini, dopo avere acquistato le loro gomme online su siti italiani, quando si sono visti recapitare una fattura dalle Isole Canarie senza addebito dell’IVA. I due coscienziosi cittadini, a cui va il nostro applauso, hanno presentato due esposti presso il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Foggia e di Genova e da lì è partita un’indagine, che ha scoperto un giro d’affari attorno ai 180 milioni di euro e una frode dell’I.V.A. per circa 40 milioni di euro. E questo ‘solo’ a partire dal 2017. Chissà prima e chissà quanti gommisti tradizionali e siti di e-commerce onesti hanno dovuto chiudere o soffrire a causa di questa fortissima concorrenza sleale.
Ebbene, lasciando stare la questione dell’incauto acquisto, ossia la consapevolezza di un’anomalia nelle condizioni dell’acquisto, che è comunque punibile, vediamo quali sono i siti di e-commerce che sono stati oscurati dalla Guardia di Finanza:
www.ilsitodellegomme.it
www.gommeplanet.it
www.gommejohnpitstop.shop
www.pneuzilla.com
www.specialgomme.it
www.specialgomme.com
Secondo varie analisi e sulla base dei suggerimenti di gommisti professionisti e operatori del settore, tutti sette i siti sarebbero riconducibili ad una partita IVA delle Isole Canarie: B02876001. Non ne abbiamo la certezza, ma, guarda caso, tutti questi sette siti oggi non sono raggiungibili e questo è un fatto. Poi, la giustizia farà il suo corso e i cinque indagati non possono essere ritenuti colpevoli fino a sentenza definitiva.
Da questa truffa sulla vendita delle gomme online, l’insegnamento, che tutti dovremmo trarre, è che per risparmiare un po’ di euro rischiamo di favorire delle truffe e mettiamo in crisi molti operatori seri. Ne vale davvero la pena?
© riproduzione riservata